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Sono un uomo, ma cosa vuol dire?

Aiutatemi!

Non mi riconosco più nel mio genere.

Ogni volta che leggo di violenze, stupri, femminicidio, penso " ma loro perché lo fanno?"

Non mi riconosco più nel mio genere, al quale non sento di appartenere.

Uomo, maschio, sono parole che identificano un ruolo, con dei diritti e delle competenze acquisite alla nascita, riflesso di una società che era e non ha più motivo di essere.

Aiutatemi a trovare un nuovo termine che mi rappresenti, che mi identifichi, dato che:

- ho rispetto per gli altri (indipendentemente dal sesso, religione, etnia, etc.). Perché così mi hanno insegnato e perché basta cambiare punto di vista e noteremo che gli altri siamo noi.

- non possiedo la "mia" donna. Io posso solo donare me stesso, ed è sempre una scelta quotidiana che spetta all'altra persona, decidere se stare o non stare con me.

- quando la donna che mi ha scelto ha un lavoro ed uno stipendio migliore del mio sono felice per lei, perché non devo rendere conto di nessuna presunta superiorità nel rapporto. Io non so se avrei la forza di partorire, quindi...di cosa stiamo parlando?

- quando piango lo faccio apertamente, perché è il mio stato d'animo e quello che ho dentro, in quel momento. Non sono solo le "femminucce" a sentirsi disperate, o smarrite, o malinconiche. Questo è ciò che voglio insegnare a mio figlio.

Quindi come potrei chiamarmi?

XY (riferito al cromosoma)?
Minzionatore eretto?
Portatore sano di barba?

Oppure semplicemente Essere Umano?